Reincarnation blues, un libro consigliato dall’istinto

reincarnation blues di Michael Poore
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Una delle cose che mi sono mancate in questa quarantena (ce ne sono, anche se non tante, devo ammettere) è gironzolare tra gli scaffali delle librerie o della biblioteca alla ricerca di nuovi libri da leggere. Confesso che evito accuratamente di mettere piede nei “supermercati” dei libri… Men che meno mi piace affidarmi ai libri consigliati dalle classifiche dei libri più letti. Ho preso più fregature cedendo al richiamo dei best seller che seguendo il richiamo dei libri consigliati dall’istinto, proprio come Reincarnation Blues.

Quegli incontri in libreria

Amo perdermi tra i corridoi più angusti e affascinanti delle librerie indipendenti e della organizzatissima biblioteca dietro casa: ne esco sempre con un titolo sconosciuto. A volte vado alla ricerca del libro consigliato da qualche persona amica di cui mi fido, oppure punto diretta su qualche romanzo scoperto mentre ascolto i miei podcast preferiti. Difficilmente (per non dire praticamente mai) mi lascio incantare dal richiamo delle fascette o dalle top ten sui soliti best seller da scaffale dell’Autogrill. In questo caso è andata così: il romanzo di Poore mi è saltato all’occhio con il suo titolo enigmatico, Reincarnation Blues.

Reincarnation Blues poteva essere qualsiasi cosa… Un testo filosofeggiante con un mood hippy, un delirante melodramma sul mistero della vita, un saggio di metafisica, un intrigante romanzo surreale? Me lo sono rigirato tra le mani, ne ho letto qualche pagina e ho detto: lo voglio!
Così in questa quarantena mi sono immersa nell’universo di Michael Poore, dove si muore ma non per sempre. Eh, no, non è come sembra: nessuna mattonata. Anche se tocca temi profondi, il romanzo non è mai pesante. Anzi è scritto con una buona dose di ironia e condito di parecchia leggerezza. Godibilissimo, per questo rientra nella mia lista dei libri consigliati a chi vuole davvero estraniarsi e viaggiare avanti e indietro nel tempo

Reincarnation blues: trama in pillole

Il punto è che per Poore la morte non è niente di drammatico, né tanto meno di definitivo, è giusto giusto un passaggio per vedere cosa c’è “di là” prima di tornare in vita in un’altra epoca e cercare di portare a termine la missione: raggiungere la perfezione. Siccome non è obiettivo da poco, le vite a disposizione sono ben 10 mila. Non tutte da affrontare sotto forma di umano, ovviamente, a volte tocca ritornare in vita nei panni di una coccinella altre come albero. 
Perché da ogni vita si può imparare qualche cosa.
Ogni vita ti dà la possibilità di crescere e diventare perfetto.

Tutto chiaro.
Se non fosse che Milo, il protagonista di Reincarnation Blues, è un po’ cialtrone e refrattario a regole e costrizioni (mi ha ricordato a tratti il Gesù di Niven in A volte Ritorno). E a rendere tutto più complicato ci si mette il grande amore (che resiste inossidabile al tempo e alle infinite reincarnazioni) per Suzie.
La questione è che in realtà Suzie è la Morte. Ma ha le sembianze di una giovane donna, ed è carina e simpatica. Come Milo anche Suzie è stanca delle regole e soprattutto non ne può più del suo sporco lavoro. Suzie ha un sogno, mollare tutto questo andirivieni di anime e aprire un negozio di candele nell’Aldilà…

Ridere, commuoversi…

Come si conviene a un’anima che deve progredire e evolversi tendendo alla perfezione, ogni volta che torna in vita Milo non ha memoria delle esperienze precedenti. Viaggia attraverso le sue tante esistenze, a volte lussuriose, altre assurde, altre ancora profondamente egoistiche, altre quasi eroiche, ma sempre senza ricordare.
E tanto meno ricorda che la morte che lo attende non è altro che il suo grande amore.

Però la sua saggezza cresce di esistenza in esistenza permettendogli di prendere decisioni sempre più consapevoli, anche se magari non sempre comprensibili da tutti – come accade nella vita in cui è grande amico di Buddha – nel loro significato profondo. È un libro sorprendente e sicuramente molto edificante, ti dà da pensare anche a storia terminata. Di certo non è un libro di cui dimentichi la trama o che nei ricordi si sovrappone a migliaia di altri romanzi fin troppo uguali. E anche se parla di morte non è mai opprimente, anzi a volte è proprio esilarante. Altre è commovente.

…riflettere: tutto questo è Reincarnation blues

A pensarci bene i temi toccati da Poore in questo romanzo magico sono tanti. Reincarnation Blues parla di vita e di morte, parla di amore e del desiderio di fare bene ciò che ti appassiona. Parla di libero arbitrio e anche di destino, delle infinite sfumature di grigio (altro che 50!) che si prospettano tra fare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Ti fa riflettere sul senso della vita di ogni persona, sull’importanza delle piccole cose che possono dare un senso profondo alla nostra esistenza e su come vorremmo fosse il nostro mondo. Perché più che la profondità metafisica, in questo romanzo emerge tra le righe la rabbia verso un mondo che non sta andando nella direzione in cui dovrebbe. Così come si sente con forza il tema sociale, del diritto a una vita libera da ogni schiavitù.
L’istinto mi ha consigliato un libro che non poteva essere più attuale, in un momento come questo dove l’epidemia ci ha obbligato a fare certe riflessioni.

Non leggetelo se:

  • non vi piace viaggiare nel tempo
  • cercate sempre la linearità
  • vi aspettate un saggio su Buddismo, filosfia karmica ecc…
  • non sapete gustarvi le pagine con lentezza e relax, proprio come un Blues
  • cercate un romanzo con la visione romantica della reincarnazione
Prezzo in libreria


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